fbpx

Cosa si intende per PRIIPS?

Con questo acronimo inglese, introdotto nel 2018 dalla normativa europea MIFID II, si identificano i prodotti di investimento e assicurativi preassemblati destinati  agli investitori al dettaglio, ovvero i  fondi comuni, le polizze assicurative con una componente di investimento, come sono le unit linked, le obbligazioni convertibili, i prodotti e depositi strutturati e i derivati. Non sono compresi quindi fondi pensione, depositi titoli, polizze assicurative con la sola prestazione in caso morte, le azioni e le obbligazioni.

In precedenza questa categoria di strumenti non comprendeva le polizze assicurative (Insurances, da cui deriva la “I” aggiunta nell’acronimo, che prima era solo PRIPS).

A che cosa bisogna fare attenzione quando si investe in questi strumenti?

Il cliente deve sapere che ogni intermediario ha l’obbligo di consegnare, prima della sottoscrizione di qualsiasi strumento di questo tipo, il KID, ovvero un documento di massimo due pagine, redatto in uguale formato per tutte le tipologie di strumenti appartenenti a questa categoria,  che riporta, in cinque punti, le informazioni chiavi del prodotto (al primo punto la politica di investimento con gli obiettivi, i tipi di strumenti su cui investe e un indice di riferimento per la sua valutazione, al secondo il suo grado di rischio, al terzo i costi, al quarto i rendimenti passati e  al quinto punto altre informazioni di carattere pratico).

Per l’investitore sono di particolare importanza i punti relativi al grado di rischio e ai costi.

Il livello di rischio/rendimento dello strumento viene indicato attraverso un indicatore su scala da 1 a 7, dove 1 rappresenta il prodotto meno rischioso (ma non senza rischi) e 7 è il rischio massimo.

Questa impostazione è stata data con l’intento di trasmettere il concetto che per ottenere un maggior rendimento si deve essere disposti ad accettare un maggior rischio.

I costi sono riportati in forma tabellare; sono riportati i valori massimi applicabili di commissioni di entrata e uscita dal prodotto, le spese correnti e le commissioni di performances, applicate sul rendimento dello strumento.

Si deve infine sapere che le spese correnti indicate si riferiscono ai costi dell’anno precedente e che quindi, per l’anno in corso e i successivi, potranno essere differenti.