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L’impatto dei costi di portafoglio sul rendimento degli investimenti

A prescindere dalle motivazioni o dalla strategia che ognuno ha per investire il suo denaro nei mercati finanziari, è importante avere chiari i costi dei propri investimenti, poiché, in certi casi, possono impattare in modo molto pesante sul proprio portafoglio.

La scelta degli strumenti finanziari e dell’intermediario presso cui acquistarli non sono affatto secondarie.

Le domande da porsi sono: lo strumento vale il costo che ha? È quello che effettivamente mi serve?

La scelta del giusto strumento per ogni necessità

Le polizze multi ramo

Spesso vengono proposte le polizze multi ramo. Si tratta di strumenti costosi, con reale utilità in specifiche situazioni, come ad esempio ai fini successori. Sono infatti impignorabili, insequestrabili, non rientranti nell’asse ereditario ed esenti da imposta di successione. In esse il beneficiario può essere un soggetto che non ha un diritto naturale all’eredità, purché i premi versati non ledano la quota spettante per legge agli eredi legittimi.

Se non si hanno questo tipo di esigenze, l’investimento nei mercati può essere fatto senza il loro tramite, evitando quindi di sobbarcarsi di costi non necessari.

I fondi comuni di investimento

In alternativa a queste polizze, possono essere proposti i fondi comuni di investimento a gestione attiva.

Questi fondi hanno un gestore che, attraverso la sua strategia, mira a ottenere un risultato superiore a quello del mercato in cui opera (il suo benchmark), o ad offrire una protezione o un rendimento costante nel tempo.
Tale gestione ha dei costi, che in media sono intorno al 2% annuo, ma possono arrivare anche a livelli molto più alti, con eventuali commissioni di entrata, uscita e/o di performances, se applicate.

Gli Etp

Alternativa, spesso non proposta e talvolta ostacolata, sono gli Etp (Excanghe traded product),
di cui fanno parte ETF, ETC, ETN, che non hanno una gestione attiva e replicano passivamente l’andamento del proprio mercato di riferimento.
Il loro costo è mediamente 1/10 di quello di un fondo comune a gestione attiva.

Ma perché non vengono quasi mai proposti?

La remunerazione degli intermediari e dei promotori deriva da una percentuale importante delle commissioni sullo strumento offerto. È naturale quindi che questi tendano a spingere gli strumenti con le commissioni più elevate, rispetto a quelli più economici.

La scelta tra Fondi comuni ed Etp

Gli Etp sono quindi sempre da preferire ad un fondo a gestione attiva? Dipende…

Un fondo a gestione attiva vale il suo costo quando ottiene delle performance superiori all’Etp che opera nel medesimo mercato, o, a parità di rendimento, ha una minore volatilità (oscillazioni del suo valore), o ha una gestione particolare, potenzialmente redditizia e non correlata con l’andamento dei mercati, che non è replicabile con alcun Etf.

I fondi comuni che, tuttavia, negli anni hanno performato meglio degli Etf simili, sono pochissimi e per molti di questo già esiguo gruppo, la migliore performance è stata ottenuta solo per qualche anno.

Meglio, quindi, l’uso di soli etf, rinunciando alle potenziali sovra performances di qualche bravo gestore? Come individuare i fondi comuni a gestione attiva di valore? Come scegliere i migliori Etf?

Questo tipo di analisi non sono sempre facili da fare per un risparmiatore, che può sentirsi confuso e incerto difronte a terminologie di cui non conosce il significato e dati che non sa interpretare con certezza.

Il consulente finanziario autonomo fornisce, con estrema trasparenza e senza conflitti di interesse, tutte le informazioni di ogni strumento finanziario, con comparazioni e approfondimenti, offrendo al cliente, oltre all’analisi del suo portafoglio, anche la formazione necessaria per comprendere se i propri investimenti siano efficienti.

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