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Piani d’Accumulo di Capitale (noti come PAC) sono una modalità di investimento, attraverso acquisti programmati di strumenti finanziari, come fondi comuni di investimento e ETF, con vantaggi e svantaggi.

A fronte di un investimento periodico (settimanale, quindicennale, mensile…) i PAC permettono di investire in molti settori e aree geografiche, anche in piccole rate.

Quali sono i vantaggi dei PAC?

Un PAC offre diversi vantaggi al risparmiatore:

  1. Si può decidere a monte quale valore destinarvi e su quale o quali strumenti investire, programmando acquisti periodici con esecuzione automatizzata. In questo modo si azzera la componente emotiva, che in momenti di mercati agitati potrebbe spaventare e scoraggiare gli investimenti, o addirittura portare a liquidare quanto investito, magari in perdita.
  2. L’acquisto periodico permette di comprare lo strumento nelle diverse fasi di mercato, quindi sia nei momenti di calo, in cui le quotazioni sono più basse e attraenti, sia nei momenti in cui sono più elevate, contenendo mediamente le oscillazioni e il rischio del proprio investimento, evitando cali importanti.
  3. Agevola la propensione al risparmio, che, riservato per uno o più piani di accumulo, può essere orientato verso i propri obiettivi di medio/lungo termine.
  4. Un piano di accumulo si può comunque sospendere in ogni momento e, all’occorrenza, quanto versato può essere prelevato, sebbene sia meglio evitarlo, prevedendo per le proprie necessità di breve termine forme di risparmio con un orizzonte temporale altrettanto breve, o semplicemente mantenendo una liquidità in conto corrente.

Quali gli svantaggi?

Vi sono solo vantaggi? Naturalmente no, come ogni forma di investimento ha dei lati positivi e altri meno.

Il primo aspetto che potrebbe essere negativo sono i costi, sia per l’avvio, sia di commissioni per ogni rata di acquisto, a cui vanno sommati i costi di gestione degli strumenti in cui si investe.

Fortunatamente comunque, da un po’ di tempo a questa parte, vi sono intermediari che permettono di avviare dei piani di accumulo a zero costi di commissioni, per cui rimangono solo i costi correnti degli strumenti, che, nel caso degli ETF (Exchange trade fund) possono arrivare anche a zero o comunque essere estremamente contenuti rispetto ai fondi comuni.

Altro aspetto da considerare è che statisticamente un investimento attraverso un PAC, con acquisti in tutte le fasi di mercato (che riducono la volatilità e le oscillazioni dello strumento), contiene le possibilità di improvvisi e pesanti cali, ma nel contempo limita anche rapide crescite importanti.

Va quindi valutato, per ognuno, se sia la modalità di investimento adatta, considerando la personale capacità di risparmio, la propensione al rischio e l’orizzonte temporale dei propri obiettivi

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