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Nell’edizione del 07/11/2023  di PLUS 24 Rubrica Filo diretto a pagina 8, ho avuto modo di rispondere a una domanda di un lettore circa l’investimento in T-Notes. Riporto di seguito la domanda e la mia analisi su cosa è importante considerare quando si decide di investire in T-Notes.

In base alle prospettive di andamento dell’inflazione e del cambio Euro/Dollaro, può essere conveniente attualmente investire in T-Bond (T-Notes, ndr) a medio lungo termine (tra i 5 e 10 anni). Qual è il rapporto tra andamento dell’inflazione americana e cambio euro/dollaro?

Non conoscendo la situazione finanziaria del lettore, le sue necessità in ordine temporale e la sua propensione al rischio, consiglio prima di tutto di assicurarsi di aver impostato una strategia di investimento che tenga conto dei suoi obiettivi, per poi valutare in base a essi la convenienza della scelta di un asset di investimento rispetto a un’altra.

Ciò premesso, la politica restrittiva di aumento dei tassi di interesse attuata dalla Banca centrale americana per ridurre l’inflazione, ha portato i rendimenti dei T-Notes (i titoli di stato americani con scadenze da 1 a 10 anni che interessano al lettore) ai livelli di vent’anni fa, oggi molto vicini ai rendimenti da dividendo del settore azionario, che però non sta offrendo un adeguato premio per il rischio.

È più che lecito quindi chiedersi se non sia il caso di approfittarne per accumulare nel portafoglio una quota più importante, rispetto al passato, di titoli governativi, piuttosto che esporsi nel settore azionario.

Quali fattori mantengono elevati i rendimenti dei T-Notes?

Nel caso dei T-Notes va considerato che i rendimenti sono sostenuti anche da fattori ulteriori rispetto all’aumento del tasso praticato per contenere l’inflazione come la riduzione del numero degli acquirenti.

Da un lato la banca centrale americana, oltre ad aver aumentato i tassi, sta riducendo gli acquisti di titoli di stato; dall’altro alcuni grandi compratori del passato, come Cina e Giappone, per motivi diversi uno dall’altro, li stanno riducendo. 

Questa dinamica che contribuisce a mantenere i rendimenti agli elevati livelli attuali, rende le emissioni più interessanti per nuovi acquirenti, ma costituisce nel contempo un ostacolo nel processo di riduzione dei tassi di interesse.

Il rischio del debito degli USA

D’altro canto va considerato il rischio rappresentato dalla grande mole del debito statunitense, che ha raggiunto un livello mai visto finora.

Gli Stati Uniti se non fossero in grado di ridimensionare il rapporto tra debito e PIL, potrebbero essere considerati meno affidabili, arrivando a subire un declassamento del rating creditizio.

In tal caso il Paese dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi offerti dalle proprie emissioni, rendendo quelle precedenti meno attrattive, provocandone un inevitabile calo di valore.

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Cosa considerare quando si vuole investire in T-Notes ?

Arrivando alla domanda del lettore, i T-Notes ai tassi attuali e con scadenze diversificate sono interessanti, ma come investitore italiano deve considerare che li acquisterebbe con un dollaro relativamente forte, che, a una futura riduzione dei tassi, potrebbe perdere vigore, portando a una diminuzione del valore  dell’investimento in euro.

Il rafforzamento del dollaro è stato infatti la diretta conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse praticato per contenere l’inflazione. I rendimenti più elevati hanno attratto capitali, incrementando la richiesta della valuta facendone impennare il valore.

Viceversa un’inflazione in calo avrebbe come conseguenza una minore domanda di valuta americana e il suo relativo indebolimento

Nel medio-lungo termine, tuttavia il preciso andamento del cambio euro/dollaro non è prevedibile. 
Potrebbe giocare a favore, come compromettere l’esito dell’investimento.

Per neutralizzare le oscillazioni del cambio euro dollaro si può optare per un Etf che replichi questi titoli con copertura valutaria, considerando che questa garanzia da un lato comporta un maggior costo, dall’altro preclude la possibilità di godere degli eventuali effetti positivi dall’esposizione alla valuta americana.

Ritengo che, in un’ottica di diversificazione, una quota in T-Notes con scadenze diversificate, si possa comunque detenere, affiancata a emissioni di paesi europei in valuta euro con rating creditizi di buon livello e con scadenze medio lunghe dai rendimenti molto interessanti, senza esposizione al rischio di oscillazioni valutarie.

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